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Colesterolo: le novità per abbassarlo

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Vi sono importanti novità che riguardano i farmaci anticolesterolo: fino a poco tempo fa i pazienti che soffrivano di ipercolesterolemia, cioè di un livello eccessivo di colesterolo nel sangue si dovevano curare soltanto ricorrendo a farmaci chiamati statine; però, non sempre erano efficaci o erano tollerati bene. Adesso, invece, esistono nuovi farmaci che, somministrati da soli o insieme con le statine, sono efficaci per abbattere il colesterolo e evitare le complicanze cardiovascolari, come gli infarti e ictus, rivelandosi farmaci salvavita.





Che cos’è il colesterolo? 

 

Il colesterolo è una sostanza indispensabile al corpo perché tutte le membrane delle cellule ne sono composte. Tuttavia se è in eccesso continua a circolare nel sangue finché si accumula sulle pareti delle arterie formando le placche aterosclerotiche. Esse sono alla base degli eventi cardiovascolari. 




Qual è la differenza fra il colesterolo cattivo e il colesterolo buono? 




Il colesterolo totale si divide in due categorie: colesterolo LDL, che significa lipoproteine a bassa densità, e colesterolo HDL
che vuole dire lipoproteine ad alta densità. Il primo è quello pericoloso, è quello che fa male, è quello “cattivo”. Il secondo, quello ad alta densità, è quello buono. Esso è formato da una 
serie di apolipoproteine le quali sono benefiche perché prendono 
il colesterolo depositato sulle pareti dell’arteria e lo portano nel 
fegato per essere trasformato. 








Quale rapporto esiste tra colesterolo e malattie cardiovascolari? 






Da diversi studi emerge che tra i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari vi sono: ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità, fumo e colesterolo appunto. Gli studi hanno dimostrato che contava anche da quanto tempo si soffriva di ipercolesterolemia. 




Da che età è consigliato tenere il colesterolo sotto controllo?


Dipende dalla familiarità. Se c’è un fattore genetico e in famiglia 
ci sono persone che hanno avuto eventi cardiovascolari oppure 
che soffrono di ipercolesterolemia, si consiglia di tenere sotto controllo i fattori di rischio già dai 18 anni . Invece se non c’è familiarità si suggerisce ai maschi di controllare il colesterolo intorno ai 40 anni e alle donne intorno ai 50 anni. 




Quali sono i valori ottimali di colesterolo per stare bene? 

 

 

Non esiste uno per tutti . Partendo da un valore di colesterolo 
totale massimo di 200, a un paziente che ha già avuto un infarto 
o un ictus si raccomanda di avere al massimo 70 di colesterolo cattivo LDL . Per un paziente sano è accettabile un valore massimo di 100 e per un giovane di 130 . È importante però non soltanto il valore del colesterolo ma il rischio cardiovascolare globale di ogni individuo.




Come si calcola il rischio cardiovascolare?




Valutando molti parametri, cioè colesterolo totale, colesterolo LDL e HDL, trigliceridi , emoglobina glicata , che serve per sapere se esistono tendenza al diabete che, è un fattore di rischio . Oltre a questi parametri parametri, si considera anche l’ereditarietà, fumo, obesità e valore della pressione sanguigna . 








Con quali farmaci bisogna curare il colesterolo? 


Con le statine, farmaci che inibiscono la sintesi epatica di colesterolo. Questi farmaci sono in grado di ridurre livello del colesterolo “cattivo” modificando in positivo la prognosi dei pazienti, sia di quelli che hanno già avuto un evento cardiovascolare sia di quelli che non l’hanno avuto . Inoltre, le 
statine riducono di fatto la mortalità . Però le statine non risolvono tutti i problemi.


Le statine presentano controindicazioni? 




Una percentuale piuttosto alta, dal 20 al 25 per cento, dei pazienti trattati con le statine hanno effetti collaterali come innalzamento degli enzimi muscolari ed epatici o dolori muscolari , oppure non le tollerano . Le statine sono farmaci particolarmente utile per chi ha ipercolesterolemia familiare ma sono abbastanza aggressivi tanto che modificano il metabolismo delle cellule che costituiscono il fegato, ed hanno effetti collaterali . Non sempre nei pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare essi sono sufficienti per ridurre il colesterolo . 


I nuovi farmaci . Di quali farmaci si tratta? 






Si tratta di farmaci molto innovativi, chiamati anticorpi monoclonali contro la proteina PCSK9, una proteina che riduce la capacità di rimuovere il colesterolo cattivo del sangue . Questi medicinali sono stati messi a punto dall’inizio degli anni 2000 e la loro efficacia è stata dimostrata scientificamente nella primavera di quest’anno . 


Quali benefici assicurano?




Se paziente li prende associati alle statine , questi farmaci sono 
in grado di abbassare il valore del colesterolo cattivo addirittura 
del 70% portandolo anche a 30 . In pratica al valore che hanno i bambini appena nati o gli abitanti della Groenlandia , che si nutrono unicamente di pesce. A discrezione del cardiologo 
possono essere prescritti come unico farmaco. 




Come vanno somministrati?


Per via sottocutanea , una volta al mese oppure ogni 15 giorni . Generalmente non hanno effetti collaterali. Tutt’ al più possono causare eruzioni cutanee nella sede della puntura.


L’eccesso di colesterolo si cura soltanto con i farmaci?


No. Esistono integratori non chimici ma naturali molto efficaci nel trattamento dell’ipercolesterolemia in grado di ridurre il colesterolo del 10-15% e  molto utile anche come prevenzione. Questo vale, per esempio, per la monacolina K e KA, contenute nel lievito di riso rosso, oppure per i fitosteroli naturali contenuti anche in alcuni yogurt, che sono derivati da finocchio, corteccia di pino, semi di pistacchio, che consentono di non assorbire il colesterolo. 




L’alimentazione è importante per mantenere il colesterolo sotto controllo? 




Intervenire sull’alimentazione è il primo passo per ristabilire i valori corretti. Se il paziente non ha già avuto un evento cardiovascolare, un bravo cardiologo non prescrivere  mai subito 
la terapia farmacologica. Infatti, prima, farà fare al paziente un periodo lungo di circa sei mesi in cui modificherà il suo stile di vita. A cominciare dai consigli sull’alimentazione. Si raccomanda di ridurre nella dieta il grasso saturo contenuto nei prodotti alimentari come i formaggi e i salumi e di aumentare il cosiddetto grasso polinsaturo contenuto nella frutta secca, come noci, nocciole e mandorle, nei molluschi e nel pesce, come sgombri e sardine. E’ altrettanto essenziale mangiare tanta frutta e tanta verdura. Se dopo sei mesi, nonostante siano stati eliminati o ridotti tutti i fattori di rischio, il livello del colesterolo fossi ancora alto, si suggerisce di intervenire con il trattamento farmacologico o nutraceutico. 












Quanto conta l’attività fisica nella cura del colesterolo alto?


E’ fondamentale. Con mezz’ora di attività fisica al giorno si riduce del 70% il rischio cardiovascolare. Inoltre, il movimento compensa eventuali errori alimentari, che invece, si ingigantiscono se si è sedentari.






Quanta attività fisica si consiglia?








Una persona sana può praticare lo sport che più lo appassiona, mentre a un paziente che ha già avuto un evento cardiovascolare 
si consiglia di consultare il proprio medico che saprà suggerire l’attività fisica più idonea. In generale è sempre preferibile 
dedicarsi ad attività aerobiche. 


Con quale frequenza è necessario praticare attività fisica?




Per ottenere buoni risultati più che dosare il tempo va dosato il consumo calorico giornaliero che deve essere di circa 300 kcal. Non è difficile calcolarlo perché ormai gli attrezzi ginnici e molte applicazioni sui cellulari indicano il consumo calorico durante l’attività sportiva.



 



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