La salute della donna

Diverticolo di Meckel: sintomi, diagnosi e trattamento

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Il diverticolo di Meckel, così denominato in onore dell’anatomista tedesco che nel 1809 ne delineò le caratteristiche embriologiche e patologiche, è riconosciuto come la più comune anomalia congenita del tratto gastrointestinale, interessando circa il 2% dei neonati.

Questa condizione deriva da un residuo del dotto onfalomesenterico (o vitellino). Si tratta del canale che, durante lo sviluppo embrionale, connette l’intestino primitivo al sacco vitellino e che, normalmente, subisce una regressione completa tra la 5ª e la 18ª settimana di gestazione. La formazione del diverticolo di Meckel è quindi causata dalla mancata involuzione di una porzione di questo dotto. In particolare, quando la parte prossimale del dotto non regredisce completamente, si sviluppa un diverticolo solitario: un’estroflessione sacciforme a fondo cieco che protrude dal margine antimesenterico dell’ileo, il tratto finale dell’intestino tenue. Questa struttura, di lunghezza e posizione variabili, costituisce un’importante variante anatomica con potenziali implicazioni cliniche.

Cos’è il diverticolo di Meckel?

Il diverticolo di Meckel rappresenta la più comune anomalia congenita del tratto gastrointestinale. Si tratta di una persistenza del dotto onfalo-mesenterico (o vitellino), una struttura che in fase embrionaria collega l’intestino primitivo al sacco vitellino. Normalmente, questo dotto regredisce e scompare entro la nona settimana di gestazione. Tuttavia, in circa il 2% della popolazione, una parte di esso rimane, dando origine a una piccola tasca o sacca a fondo cieco che si protende dalla parete dell’intestino tenue, più precisamente dall’ileo.Sebbene il diverticolo di Meckel sia un’anomalia congenita presente dalla nascita, la gravidanza può talvolta rivelarne o complicarne la presenza, rendendo più sfidante la diagnosi e la gestione di eventuali sintomi addominali acuti nella futura mamma.

Anatomia e istologia

Tipicamente, il diverticolo di Meckel si trova a circa 60-100 centimetri dalla valvola ileo-ciecale, sul margine anti-mesenterico dell’intestino. Le sue dimensioni sono variabili, ma in media si estende per 3-5 centimetri. Sebbene nella maggior parte dei casi sia rivestito da mucosa ileale normale, la sua particolarità e potenziale pericolosità risiedono nella frequente presenza di mucosa eterotopica (o ectopica). Le più comuni sono la mucosa gastrica (nel 50-60% dei casi) e il tessuto pancreatico (nel 5-16%). La presenza di mucosa gastrica è particolarmente rilevante poiché produce acido cloridrico, proprio come lo stomaco, il che può portare a complicanze anche gravi.

Sintomi e complicanze  del diverticolo di Meckel

La maggior parte dei diverticoli di Meckel rimane asintomatica per tutta la vita e viene scoperta casualmente durante interventi chirurgici per altre patologie o in corso di autopsia. Tuttavia, quando i sintomi si manifestano, possono essere variegati e spesso mimare altre condizioni addominali acute, rendendo la diagnosi un vero e proprio enigma clinico. Le complicanze più comuni includono:

  • Sanguinamento gastrointestinale: è la complicanza più frequente nei bambini al di sotto dei due anni. È causato dall’ulcera che si forma nella mucosa ileale adiacente alla mucosa gastrica ectopica a causa dell’acidità. Il sanguinamento si manifesta tipicamente con emorragia rettale indolore, di colore rosso vivo o marrone scuro, “a gelatina di ribes”. Questo è un sintomo che deve immediatamente far sospettare la presenza del diverticolo.

  • Diverticolite: un’infiammazione del diverticolo che può mimare un’appendicite acuta. I sintomi includono dolore addominale periombelicale che può spostarsi verso il quadrante inferiore destro, nausea, vomito e febbre. La diagnosi differenziale è spesso possibile solo durante l’intervento chirurgico.

  • Ostruzione intestinale: può verificarsi per diverse ragioni. Il diverticolo può fungere da punto di innesco per un’invaginazione intestinale (più comune nei bambini), può formare un volvolo intorno a un residuo di cordone fibroso che lo collega all’ombelico, o ancora, un diverticolo infiammato può causare aderenze.

  • Perforazione: una complicanza grave che può derivare da diverticolite acuta, ulcera o trauma. Porta a peritonite e richiede un intervento chirurgico d’urgenza.

  • Ernia di Littre: in rari casi, il diverticolo di Meckel può erniare attraverso un anello inguinale, femorale o ombelicale.

Diagnosi del diverticolo di Meckel

La diagnosi del diverticolo di Meckel è spesso complessa a causa della sua natura asintomatica e della somiglianza dei suoi sintomi con altre patologie addominali.

  • Scintigrafia con tecnezio-99m pertecnetato: è l’esame diagnostico di elezione, soprattutto in caso di sanguinamento. Il tecnezio-99m viene captato dalle cellule parietali della mucosa gastrica ectopica, rendendo visibile il diverticolo. Tuttavia, la sua sensibilità è limitata in assenza di mucosa gastrica.

  • Capsula endoscopica e enteroscopia: possono essere utilizzate per identificare la fonte del sanguinamento in caso di scintigrafia negativa.

  • Angiografia: può essere utile in caso di sanguinamento massivo e attivo per localizzare il sito di emorragia.

  • Studi baritati: (come il transito intestinale) possono occasionalmente mostrare il diverticolo, ma la loro sensibilità è bassa.

  • Tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RM): non sono solitamente diagnostiche per il diverticolo non complicato, ma possono rilevare le complicanze come l’infiammazione o l’ostruzione.

Spesso, la diagnosi definitiva avviene solo intraoperatoriamente, durante un intervento chirurgico esplorativo per sospetta appendicite, ostruzione intestinale o sanguinamento gastrointestinale non altrimenti spiegato.

Trattamento

Il trattamento del diverticolo di Meckel dipende dalla sua presentazione.

  • Diverticolo asintomatico: la gestione del diverticolo di Meckel asintomatico è controversa. Alcuni chirurghi raccomandano la rimozione profilattica, soprattutto in pazienti pediatrici o in presenza di fattori di rischio (come la presenza di una base stretta, ispessimento della parete o tessuto eterotopico palpabile). Tuttavia, la maggior parte dei diverticoli asintomatici non causa problemi e l’intervento chirurgico comporta comunque dei rischi. La decisione viene presa caso per caso, bilanciando i potenziali benefici con i rischi della chirurgia.

  • Diverticolo sintomatico o complicato: la diverticulectomia (rimozione chirurgica del diverticolo) è il trattamento standard. L’intervento può essere eseguito con tecniche a cielo aperto o, sempre più frequentemente, in laparoscopia. In caso di infiammazione significativa, perforazione o base ampia, può essere necessaria una resezione ileale più estesa con successiva anastomosi.

Conclusione

Il diverticolo di Meckel, sebbene spesso silente, rappresenta un’anomalia congenita con un potenziale significativo di complicanze, alcune delle quali gravi e potenzialmente letali. La sua capacità di mimare altre patologie addominali acute lo rende una sfida diagnostica. Una corretta conoscenza dei suoi sintomi e delle opzioni diagnostiche e terapeutiche è fondamentale per i clinici, al fine di garantire una gestione tempestiva e appropriata e migliorare l’esito per i pazienti affetti da questa interessante ma talvolta insidiosa persistenza embrionaria.

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