Esami Fondamentali del Primo Trimestre di Gravidanza
Esami Fondamentali del Primo Trimestre di Gravidanza
Il primo trimestre, che va dal concepimento alla fine della 13ª settimana di gestazione, è un periodo cruciale per lo sviluppo del bambino. Durante questo periodo, si formano gli organi principali e si pongono le basi per la sua crescita futura. Gli esami medici e di laboratorio sono essenziali per monitorare la salute della madre, valutare il corretto sviluppo del feto e identificare precocemente eventuali problematiche.
Questo è un elenco generale e che il tuo ginecologo potrebbe indicarti esami aggiuntivi o personalizzati in base alla tua storia clinica, alle tue precedenti gravidanze e ad eventuali fattori di rischio.
La Prima Visita Ginecologica (entro la 8ª-10ª settimana)
La prima visita ginecologica, che idealmente avviene entro l’ottava e la decima settimana di gravidanza, rappresenta un momento fondamentale per iniziare il percorso di monitoraggio della gestazione. Durante questo incontro, il ginecologo procederà innanzitutto con un’anamnesi completa, raccogliendo informazioni dettagliate sulla storia medica personale e familiare della paziente, sulle sue abitudini di vita e su eventuali precedenti gravidanze o terapie in corso.
Seguirà un esame obiettivo generale, con la misurazione della pressione arteriosa e del peso, e un esame ginecologico, che potrà includere la palpazione dell’addome per valutare le dimensioni dell’utero e l’esame speculare per visualizzare il collo dell’utero.
Un elemento cruciale di questa prima visita è l’ecografia transvaginale, un’indagine che permette di confermare la sede intrauterina della gravidanza, visualizzare la camera gestazionale e il sacco vitellino, misurare la lunghezza cranio-caudale (CRL) per datare con precisione l’epoca gestazionale e stabilire la data presunta del parto, visualizzare l’embrione e verificarne la vitalità attraverso il battito cardiacaco, valutare l’eventuale presenza di gravidanze gemellari ed escludere alcune anomalie uterine o ovariche.
Esami di Laboratorio (da eseguire, generalmente, dopo la prima visita)
Questi esami del sangue e delle urine forniscono informazioni cruciali sulla tua salute e possono identificare eventuali condizioni che potrebbero influenzare la gravidanza.
- Esame emocromocitometrico completo: valuta i livelli di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Permette di identificare anemie, infezioni o problemi di coagulazione.
- Gruppo sanguigno e fattore Rh: fondamentale per prevenire l’incompatibilità materno-fetale (malattia emolitica del neonato). Se la madre è Rh negativa e il padre è Rh positivo, sarà necessaria la profilassi con immunoglobuline anti-D.
- Test di Coombs indiretto: viene eseguito nelle donne Rh negative per verificare la presenza di anticorpi anti-Rh.
- Glicemia: misura i livelli di zucchero nel sangue a digiuno. Un valore elevato può suggerire un rischio di diabete gestazionale (anche se il test specifico si esegue nel secondo trimestre).
- Esame delle urine completo: analizza diversi parametri delle urine e può rivelare infezioni urinarie, presenza di proteine (che potrebbe indicare preeclampsia in fasi avanzate, ma va monitorata), o glucosio (che potrebbe suggerire diabete).
- Dosaggio degli ormoni tiroidei (TSH, FT3, FT4): la funzionalità tiroidea materna è cruciale per lo sviluppo neurologico del bambino. Eventuali alterazioni vanno trattate tempestivamente.
- Test per la rosolia (IgG e IgM): se la madre non è immune (IgG negative), è importante evitare il contatto con persone affette da rosolia durante la gravidanza, in quanto l’infezione può causare gravi malformazioni fetali.
- Test per la toxoplasmosi (IgG e IgM): similmente alla rosolia, se la madre non è immune (IgG negative), deve prestare attenzione all’alimentazione (evitare carne cruda o poco cotta, lavare bene frutta e verdura) e al contatto con le feci di gatto. Un’infezione durante la gravidanza può avere gravi conseguenze per il feto.
- Test per il citomegalovirus (CMV) (IgG e IgM): l’infezione primaria da CMV durante la gravidanza può essere rischiosa per il feto. La ricerca degli anticorpi può aiutare a capire se l’infezione è pregressa o recente.
- Test per l’HIV: offerto a tutte le donne in gravidanza, è fondamentale per poter intervenire precocemente con terapie che riducono drasticamente il rischio di trasmissione al bambino.
- Test per la sifilide (VDRL o TPHA): un’infezione non trattata può causare gravi problemi al feto.
- Test per l’epatite B (HBsAg): se la madre è positiva, verranno adottate misure specifiche alla nascita per proteggere il bambino.
- Test per l’epatite C (HCV Ab): anche in questo caso, se la madre è positiva, verranno prese precauzioni alla nascita.
Screening del Primo Trimestre (Test Combinato o Bitest)
Questo test, eseguito tra l’11ª e la 13ª settimana + 6 giorni di gestazione, valuta il rischio che il feto sia affetto da alcune cromosomopatie, in particolare la sindrome di Down (trisomia 21), la sindrome di Edwards (trisomia 18) e la sindrome di Patau (trisomia 13).
Il test combinato include:
Ecografia translucenza nucale (NT): misurazione dello spessore della plica nucale, una raccolta di liquido nella regione posteriore del collo del feto. Un aumento dello spessore può essere associato a un aumentato rischio di anomalie cromosomiche.
Dosaggio nel sangue materno di due ormoni:
- PAPP-A (Pregnancy-Associated Plasma Protein-A): Una proteina prodotta dalla placenta.
- free-beta hCG (frazione libera della beta-gonadotropina corionica umana): Un ormone prodotto dal trofoblasto.
I risultati di questi parametri, combinati con l’età materna e l’epoca gestazionale precisa, vengono elaborati da un software che calcola una probabilità di rischio.
Il test combinato è un test di screening, non diagnostico. Un risultato di “alto rischio” non significa che il bambino sia sicuramente affetto da una cromosomopatia, ma indica una maggiore probabilità e la necessità di ulteriori accertamenti diagnostici, come la villocentesi o l’amniocentesi. Un risultato di “basso rischio” riduce significativamente la probabilità, ma non la esclude completamente.
Altri Esami
- Ricerca del DNA fetale libero nel sangue materno (NIPT – Non-Invasive Prenatal Testing): questo test, eseguibile a partire dalla 10ª settimana di gestazione, analizza frammenti di DNA fetale presenti nel sangue materno. È un test di screening più sensibile e specifico rispetto al bitest per le principali trisomie (21, 18, 13) e può anche rilevare anomalie dei cromosomi sessuali. Ha un costo maggiore e non è offerto di routine a tutte le donne, ma può essere raccomandato in caso di aumentato rischio al bitest, storia familiare di anomalie cromosomiche o per scelta della coppia.
- Tampone vaginale e rettale per la ricerca dello Streptococco Beta-Emolitico di gruppo B (GBS): questo esame viene generalmente eseguito tra la 35ª e la 37ª settimana, ma in alcune situazioni particolari (es. precedente infezione da GBS) potrebbe essere anticipato.
Consigli Importanti
È fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal tuo ginecologo, poiché ogni gravidanza è un percorso unico e il piano degli esami può variare in base alle tue specifiche esigenze e alla tua storia clinica. Non esitare mai a porre domande e a chiedere chiarimenti su qualsiasi dubbio tu possa avere riguardo agli esami o al tuo stato di salute; una piena comprensione è essenziale.
Ricorda di portare sempre con te la tua cartella della gravidanza, contenente tutti i risultati degli esami, in modo che sia facilmente consultabile in ogni situazione.
Infine, ma non per importanza, adotta uno stile di vita sano durante questo periodo: segui un’alimentazione equilibrata e nutriente, evita il fumo e l’assunzione di alcolici, e pratica attività fisica moderata e appropriata, sempre sotto la guida e il consiglio del tuo medico.
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