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SALUTE

Gozzo multinodulare tossico (GMNT)

 

 
 



Questa forma di tireotossicosi si verifica in soggetti portatori di gozzo multinodulare, generalmente in età media o avanzata. nelle aree di endemia gozzigena, il GMNT rappresenta la forma più frequente di tireotossicosi. 




 
EZIOPATOGENESI



Contrariamente al gozzo diffuso tossico, che riconosce come momento patogenetico la presenza di autoanticorpi tireostimolanti, nel  GMNT l’ipersecrezione di ormoni tiroidei deriva dalla presenza di aree di autonomia funzionale. E’ stato infatti proposto che in presenza di stimoli esogeni, quali l’iperstimolazione cronica da TSH sollecitata dalla carenza ionica, fattori di crescita e altro, si possano determinare la selezione ed espansione di alcuni cloni cellulari dotati di elevata autonoma capacità secretiva e replicativa. E’ stato dimostrato che nei noduli autonomi possono essere presenti mutazioni attivanti del recettore del TSH, simili a quelle identificate nell’ adenoma tossico.

 









QUADRO CLINICO


I segni e sintomi di questa forma di ipertiroidismo sono generalmente più lievi di quelli presenti nel morbo di Basedow. L’ipertiroidismo può rimanere asintomatico per molto tempo, rivelandosi unicamente per il rilievo di fattori di TSH soppressi in presenza di ormoni tiroidei nella norma (gozzo multinodulare pre-tossico). Benché in questa fase manchi la sintomatologia tipica dell’ipertiroidismo, questo può manifestarsi a livello di alcuni tessuti (ipotalamo, ipofisi, miocardio e osso), determinando la soppressione del TSH, tachicardia e osteopenia, rispettivamente. Nei soggetti con GMNT, quando è presente tireotossicosi i sintomi più importanti sono a carico del sistema cardiovascolare con fibrillazione atriale e scompenso cardiocircolatorio. 
Sono assenti l’ orbitopatia e la dermopatia basedowiana. 
La tiroide aumentata di volume con noduli multipli. 


DIAGNOSI

 







I livelli di TSH sono soppressi con valori di ormoni circolanti elevati. Possono essere presenti in circolo anticorpi anti-TPO e 
anti-Tg. 
L’ecografia permetterà la definizione delle caratteristiche dei noduli e il color doppler permetterà ad identificare i noduli iperfunzionanti (ipervascolarizzati). 
La scintigrafia mostra la presenza di gozzo con distribuzione disomogenea del tracciante per la presenza di aree ipercaptanti, (corrispondenti al tessuto iperfunzionante), e aree ipocaptanti (corrispondenti a zone di degenerazione emorragica). 






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