SALUTE

Insonnia: un problema molto complesso





L’insonnia è una alterazione del ritmo sonno-veglia e 
rientra tra i disturbi del sonno.
I disturbi del sonno non costituiscono una vera e propria malattia, ma rappresentano piuttosto un sintomo di numerose patologie. Dormire è una funzione primaria dell’essere umano. Ogni uomo dedica circa un terzo della propria esistenza al sonno. Tuttavia, il bisogno di dormire è diverso da persona a persona e si modifica nel tempo, nel corso della vita, tendendo a diminuire con l’avanzare dell’età. Se a un neonato servono, in media dalle 18 alle 20 ore di sonno al giorno, ad un anziano possono essere sufficienti anche solo quattro o cinque ore per notte. 



Quali sono le conseguenze dell’insonnia?


La mancanza di riposo notturno provoca conseguente comparsa di disturbi durante il giorno: sonnolenza, spossatezza, difficoltà di concentrazione e di facile irritabilità. Questi sintomi possono ridurre seriamente il benessere di una persona e la relativa possibilità di svolgere le attività quotidiane in modo efficiente. 
Il sonno scarso o frammentato rappresenta il più delle volte un campanello d’allarme. E’ sempre opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia per approfondire la situazione e individuare la malattia di base.


L’insonnia può essere sentinella di altre malattie?


Esistono malattie che possono causare insonnia, come:  malattie neurologiche, disturbi del funzionamento della tiroide, sindromi ansioso – depressive. Anche l‘alterazione dell’equilibrio ormonale 
è una frequente causa di insonnia, frequente durante la menopausa 
e negli ultimi mesi di gravidanza. Esistono condizioni cliniche che, essendo associate a prurito, dolore, tosse frequente stimolo ad   urinare, possono impedire un riposo adeguato a causa del fastidio che queste condizioni comportano, come ad esempio la necessità di alzarsi la notte più volte. 


I disturbi dell’umore possono provocare insonnia?




 




L’insonnia legata ai disturbi dell’umore può essere particolarmente difficile da inquadrare correttamente, soprattutto nei pazienti che soffrono di depressione mascherata, nei quali i classici sintomi psicologici della depressione: calo del tono dell’umore, perdita di interesse nelle attività quotidiane, riduzione dell’autostima ecc.. sono molto lievi.  Il tipo di insonnia che deve indurre a pensare ad un’origine depressiva è soprattutto quella che comporta risvegli precoci, spesso a notte fonda, tipico il risveglio verso le ore tre o quattro del mattino, seguiti dall’  impossibilità a riprendere sonno. Fa eccezione l’insonnia degli anziani che tende a presentarsi con le stesse modalità anche in assenza di depressione. Quando il disturbo del sonno è dato dalla difficoltà ad addormentarsi in un arco di tempo ragionevole (20-30 minuti circa) dopo essersi coricati o dalla comparsa di risvegli ripetuti durante la notte è più probabile che all’origine ci siano stati di ansia o stress intensi. In questi casi, l’addormentamento è spesso ostacolato da continui pensieri e preoccupazioni, non di rado accompagnati anche da episodi di mal di testa (cefalea muscolo tensiva).


 Come trattare l’insonnia? 


 





Alcuni suggerimenti per dormire bene a qualsiasi età, adottando buone regole di vita e rispettando alcuni capisaldi di igiene del sonno:


1) Andare a letto e svegliarsi ogni giorno più o meno alla stessa 
   ora;


2) Non assumere quantità eccessive di caffeina durante il giorno 
ed evitarla nelle ore serali; 


3) Consumare alcolici con moderazione e preferibilmente evitarli nelle ore serali; 


4) Cercare di non fumare prima di coricarsi e in ogni caso, evitare di farlo in camera da letto; 


5) Evitare cene abbondanti e di mangiare subito prima di andare a letto. In particolare, sarebbe bene evitare di assumere cibi grassi e piatti elaborati o comunque difficili da digerire; 


6) Quando ci si sente particolarmente presi dall’ apprensione, 
un bagno tiepido può aiutare a rilassarsi;


7) Svolgere regolarmente attività fisica durante la giornata ma         evitare sforzi intensi la sera dopo cena; 


8) Cercare di ridurre al minimo i rumori e l’ illuminazione della camera da letto; 


9) Mantenere la temperatura ambientale adeguata ( 15- 18 gradi centigradi) nella stanza in cui si dorme; 


Quando, nonostante la rimozione delle possibili cause scatenanti ed il rispetto delle regole di igiene del sonno, l’insonnia non accenna a risolversi, è necessario ricorrere interventi farmacologici specifici. I farmaci diventano indispensabili, in particolare per affrontare l’insonnia qualora la causa sottostante non sia eliminabile di per sè come nel caso di disturbo da ansia, depressione dell’umore oppure una malattia cronica che disturba il sonno notturno. 
Un consulto con il vostro medico di fiducia per la prescrizione dei farmaci utili per migliorare il sonno.
Un’integrazione favorevole, priva di controindicazioni, è rappresentata dal magnesio, un minerale importante per il funzionamento delle cellule nervose e dei muscoli, presente in molti alimenti come: pesce, in particolare crostacei, latticini, fichi, noci, mandorle, germe di grano, soia, cacao.. o assunto in specifici integratori.

 

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