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Le paste proteiche



Le paste proteiche leggere, sazianti, adatte anche i vegani. Sono alcuni dei motivi per cui sono diventate di moda. L’importante è saperli abbinare in modo corretto nel menù.












L’esordio della pasta proteica sul mercato italiano risale a non molti anni fa quando, grazie anche al grande successo di una famosa dieta “iperproteica” lanciata da un dietologo d’Oltralpe, la necessità di incrementare il consumo giornaliero di proteine divenne un must. Eppure, già in passato ci furono numerosi tentativi di produzione su scala industriale di paste alimentari con un contenuto proteico significativo. Non ebbero grande successo: non solo per una questione di sapore, ma forse anche di prezzo (decisamente molto più alto rispetto alla normale pasta di semola).


Pochi grassi e carboidrati


Quando si parla di pasta proteica si intende un prodotto alimentare succedaneo (o alternativo alla pasta di semola di grano duro). Non ci si riferisce dunque alla comune pasta all’uovo, per quanto in quest’ultima sia presente una seppur minima componente proteica legate alla presenza di questo alimento. Tendenzialmente, la pasta proteica ha un contenuto estremamente ridotto di grassi e carboidrati e presenta invece un sorprendente contenuto proteico. 
In linea di massima infatti, 100 g di pasta proteica apportano circa 64 grammi di proteine: l’equivalente di un petto di pollo da 300 g, cucinato alla griglia o al vapore.


Il contenuto calorico di una pasta proteica è simile a quello della pasta di semola( ossia 360 -370 calorie per 100 grammi) e così, come la pasta di semola tradizionale ha un contenuto (seppur variabile) di glutine.

I valori nutrizionali





Ciò che rende davvero speciale questa pasta è il contenuto di proteine (in 100 g di prodotto circa 60-64 g contro i 10 della pasta di semola). Per quanto riguarda i carboidrati siamo a circa 14 g nella pasta proteica e ben 84 in quella “normale”. 
Simile, invece il contenuto di grassi (3- 5 g). 
Il contenuto di fibre invece è importante (6- 7 ogni 100 g). 

Anche per i vegani 


Un tempo la pasta proteica veniva realizzata impiegando prevalentemente proteine della soia addizionata  al bianco d’uovo. Oggi si utilizzano anche le proteine estratte da legumi come lenticchie e piselli e, in certi casi, si riesce perfino ad evitare l’impiego di bianco d’uovo ottenendo così un prodotto adatto ai vegani. I diversi produttori poi aggiungono di volta in volta vitamine e minerali particolari oppure spezie come peperoncino, basilico liofilizzato o pepe bianco, dal sapore più delicato. 






La pasta proteica ha le sue regole in fatto di abbinamenti appetitosi. Innanzitutto, è bene evitare di condirla con altre fonti proteiche, non solo per questioni di salute e di equilibrio dei nutrienti, ma anche perché combinando tale pasta con ragù di carne o sughi di pesce può risultare troppo pesante e dare una sensazione sgradevole al palato. 
Meglio puntare sui sughi di verdure, dalle melanzane ai peperoni, dalle zucchine ai fagiolini. Ottimo anche l’abbinamento con una buona salsa di pomodoro o una dadolata di pomodoro fresco e basilico spezzettato. Infine, molti sostenitori della pasta proteica affermano che il migliore abbinamento sia con un ottimo pesto ligure, meglio se bio e preparato con ingredienti di altissima qualità (e che , secondo recenti ricerche, se consumato in quantità moderate, ma con regolarità, favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso. 


L’importanza del sugo cremoso 


Dato che la pasta proteica tende a legare  è necessario abbinarla sempre con sughi cremosi o con una certa componente liquida:  
se non si ha tempo di preparare un sugo ad hoc è sufficiente un 
filo d’olio, una macinata di origano e un po’ di pepe per un primo semplice, equilibrato e davvero gustoso. E’ possibile anche preparare in casa la pasta proteica, soprattutto se si è già pratici di pasta fatta in casa. In questa versione è presente anche della farina integrale di grano. 


Ingredienti 

  • 200 g  di farina di ceci
  • 100 g  di proteine del siero del latte gusto neutro (nei supermercati e negozi per sportivi) 
  • 200 g  di farina integrale
  • 1  cucchiaio di sale
  • 3 bianchi d’uovo 
  • 2 cucchiai di olio evo. 



    Procedimento 





In una ciotola mescolare le farine, le proteine, il sale, aggiungere 
i bianchi d’uovo e due cucchiai d’olio evo. Impastare per qualche minuto e poi versare l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e continuare a impastare per altri 10 minuti. Mettere l’impasto a riposare, coperto da pellicola per alimenti, per almeno mezz’ora (in questa fase la farina integrale rilascia il glutine, 
dando alla pasta la consistenza ottimale. Dopo, stendere la sfoglia 
e tagliare nei formati desiderati (se si usa un’impastatrice elettrica 
si possono anche ottenere penne e  maccheroni utilizzando le apposite trafile). 




….Curiosità

Completare un normale minestrone (soprattutto in versione light senza legumi) con un pugno di pasta proteica rende il piatto nutrizionalmente completo, ancor più saziante e soprattutto molto appetitoso. I supersportivi saranno felici di sapere che la pasta proteica, a differenza di quella normale, può essere mangiate anche a cena perfino dopo una sessione in palestra senza avere un impatto negativo sul metabolismo. Nonostante il ridotto apporto di carboidrati, la pasta proteica non è comunque adatta per mega porzioni. Un piatto di massimo 50 grammi pesati a crudo è la quantità ideale per chi è a dieta, ma anche per chi desidera limitare l’apporto di carboidrati. Quantità maggiore non soltanto non servono a nulla e per dimagrire, ma possono essere dannose per l’organismo.

 

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