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Morte endouterina del feto

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Morte Endouterina del Feto

La morte endouterina del feto (MEF), nota anche come natimortalità o fetal demise, è un evento tragico e purtroppo non raro che può verificarsi in gravidanza. Si definisce MEF la morte del feto che avviene all’interno dell’utero materno dopo la 20ª settimana di gestazione o quando il feto raggiunge un peso di 500 grammi o più. Se la perdita avviene prima di questo periodo, si parla più comunemente di aborto spontaneo.

Questo evento, sebbene doloroso e difficile da affrontare, è importante comprenderlo per supportare le famiglie colpite e per migliorare la prevenzione e la gestione dei futuri esiti della gravidanza.

Cause della Morte Endouterina del Feto

La MEF può essere causata da una vasta gamma di fattori, e in molti casi la causa rimane sconosciuta anche dopo un’approfondita indagine. Tra le cause più comuni e riconosciute troviamo:

  • Problemi Placentari: sono tra le cause più frequenti. Questi includono l’insufficienza placentare (la placenta non fornisce abbastanza ossigeno e nutrienti al feto), il distacco di placenta (la placenta si stacca prematuramente dalla parete uterina), l’infarto placentare o la trombosi dei vasi placentari.
  • Anomalie del Cordone Ombelicale: un cordone ombelicale può essere troppo corto, annodato (vero nodo), compresso o avvolto attorno al collo del feto, impedendo il flusso di sangue e ossigeno.
  • Condizioni Mediche Materne: malattie croniche della madre possono aumentare il rischio di MEF. Queste includono il diabete gestazionale o preesistente (soprattutto se non ben controllato), l’ipertensione (pre-eclampsia o ipertensione cronica), malattie della tiroide, trombofilie (disturbi della coagulazione del sangue) e malattie autoimmuni.
  • Infezioni: le infezioni materne possono trasmettersi al feto, causando gravi danni o la morte. Tra queste, le infezioni batteriche (come la listeriosi, la sifilide) o virali (come il parvovirus B19, il citomegalovirus).
  • Anomalie Fetali: malformazioni congenite gravi o anomalie cromosomiche possono essere incompatibili con la vita.
  • Traumi: un trauma addominale grave subito dalla madre, anche se raro, può portare alla MEF.
  • Rallentamento della Crescita Fetale (IUGR): un feto che non cresce come dovrebbe è più a rischio di complicazioni, inclusa la morte endouterina.
  • Gravidanza Multipla: nelle gravidanze gemellari o multiple, specialmente in caso di sindrome da trasfusione feto-fetale, il rischio di MEF è aumentato.
  • Fumo, Alcol e Abuso di Sostanze: l’esposizione a queste sostanze durante la gravidanza può aumentare significativamente il rischio di complicazioni, inclusa la morte endouterina del feto.

Sintomi e Diagnosi

Spesso il primo e unico sintomo avvertito dalla madre è l’assenza di movimenti fetali. È fondamentale che la donna contatti immediatamente il medico o si rechi in pronto soccorso se non avverte più il feto muoversi, soprattutto dopo la 20ª settimana.

La diagnosi di MEF viene confermata tramite ecografia ostetrica, che mostrerà l’assenza di battito cardiaco fetale.

Gestione dell’Evento

Una volta confermata la diagnosi, la gestione della MEF richiede un approccio delicato e multidisciplinare, volto sia ad affrontare l’aspetto medico che quello emotivo.

  • Parto: di solito si opta per l’induzione del parto. A seconda dell’epoca gestazionale e delle condizioni cliniche, si può procedere con farmaci per indurre le contrazioni uterine. In alcuni casi, raramente, può essere necessario un taglio cesareo.
  • Indagini: è fondamentale cercare di capire la causa della MEF per offrire consulenza e supporto per le future gravidanze. Le indagini possono includere:
    • Esame della placenta e del cordone ombelicale: un’analisi patologica può rivelare anomalie.
    • Autopsia fetale: se i genitori acconsentono, può fornire informazioni cruciali sulle cause della morte.
    • Test genetici: sul feto o sui genitori per identificare anomalie cromosomiche o genetiche.
    • Esami del sangue materni: per ricercare infezioni, trombofilie o altre condizioni mediche.
  • Supporto Psicologico: l’impatto emotivo di una morte endouterina del feto è devastante per i genitori e per la famiglia. È essenziale offrire un supporto psicologico adeguato, come consulenza individuale o di coppia, gruppi di sostegno e accesso a risorse per l’elaborazione del lutto.

Prevenzione e Prospettive Future

Sebbene non tutte le MEF siano prevenibili, alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio:

  • Monitoraggio attento della gravidanza: controlli regolari, gestione di patologie preesistenti e monitoraggio della crescita fetale.
  • Riconoscimento dei movimenti fetali: educare le future mamme a prestare attenzione ai movimenti del feto e a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione.
  • Stile di vita sano: evitare fumo, alcol e droghe durante la gravidanza.
  • Vaccinazioni: proteggersi dalle infezioni con le vaccinazioni raccomandate.

Per le donne che hanno vissuto una MEF, la prospettiva di una futura gravidanza può essere fonte di ansia e speranza. È importante una consulenza pre-concezionale approfondita per valutare i rischi, pianificare un monitoraggio più stretto e offrire un supporto emotivo continuo.

La morte endouterina del feto è un’esperienza che lascia cicatrici profonde. Comprendere le sue cause, i meccanismi e le modalità di gestione è fondamentale per migliorare la cura, il supporto e la speranza per le famiglie colpite.

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