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Naso chiuso

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Difficoltà a respirare e croste nelle narici sono i sintomi del naso chiuso, che i medici definiscono scientificamente  rinite secca. 
Da che cosa è provocata e come si può guarire da questo disturbo? 






 


Che cos’è il naso chiuso?


Il naso chiuso è un problema molto comune dovuto, nella maggior parte  dei casi a infezioni virali o a reazioni allergiche. La mucosa nasale, chiamata così proprio perché produce muco, tende ad asciugarsi e il muco si secca trasformandosi in croste. 
Per capire il meccanismo del naso chiuso vale la pena ricordare che nel naso vi sono cellule che producono circa 300 millilitri di muco al giorno
Non ce ne accorgiamo perché lo deglutiamo con la saliva grazie alle cosiddette cellule ciliate presenti nel naso, che lo trasportano dalle narici alla faringe in modo tale che non coli nulla dal naso. 


Perché è importante che si formi il muco?


La secrezione del muco consente di imprigionare batteri, virus, particolato atmosferico e pollini, che introduciamo nelle cavità nasali con gli atti inspiratori. Allo smaltimento ci pensano, le cellule ciliate. Il muco serve anche a umidificare l’aria che respiriamo, e i  turbinati provvedono a riscaldarla. Praticamente si realizza un vero miracolo: con un unico atto respiratorio perché dura un secondo, sia che ci troviamo in pieno deserto, a più 50 gradi, sia che ci troviamo al Polo Nord, a meno 50 gradi, il naso riesce a fare arrivare l’aria ai polmoni a 36 gradi e mezzo, che è 

la temperatura ideale per fare lavorare bene i bronchi. 


Quali cause scatenano il naso chiuso? 

 

Il motivo principale che provoca il naso chiuso è  che viviamo in ambienti 
dove il microclima ideale per il nostro benessere è alterato dall’uso improprio del riscaldamento, in inverno o dei  condizionatori, nella stagione calda. Essi  sono utilizzati senza rispettare i parametri ambientali che consentono anche al naso di stare bene.



 Qual è il microclima ideale per il nostro benessere?

Si ha quando la temperatura è attorno ai 22 o 24 gradi e c’è un grado di umidità dell’aria non superiore al 50 o al 60%. Questo non è possibile soprattutto viaggiando sui mezzi di trasporto come l’aereo, il treno e gli autobus, dove l’aria condizionata o il riscaldamento acceso per ore causano la secchezza dell’aria e della mucosa nasale.

Anche tante altre condizioni scatenanti possono predisporre alla rinite secca, per esempio, gli ambienti polverosi, il fumo e l’inquinamento. Inoltre possono provocarla alcuni farmaci come i cortisonici oppure l’abuso dei decongestionanti nasali che sarebbe bene utilizzare soltanto per un breve periodo in caso di raffreddore, proprio per evitare come effetto collaterale il naso chiuso. 


Che cosa accade nel naso quando si è in presenza di una o più cause che predispongono a questo tipo di rinite?

 


Nel momento in cui ci troviamo in ambienti condizionati male 

o in ambienti polverosi la mucosa tende a seccarsi, perde la propria componente idrica e il muco  si asciuga e si trasforma in croste. Lo stesso accade alle persone che fumano. 

 


Da quali sintomi si riconosce il naso chiuso? 




Provoca la sensazione di non riuscire a respirare bene con il naso 

e si riconosce anche dalla presenza di croste all’interno delle narici che possono rompersi e sanguinare. 

Il naso  chiuso può influire sulla respirazione?

 

 


Si,  la respirazione ne risente molto perché le croste che si formano e chiudono le narici impedendo a chi ne soffre di respirare liberamente. 

Cosa fare per prevenire il naso chiuso? 

 

 

 

Si consiglia di evitare il più possibile tutte le condizioni scatenanti e, soprattutto, di prestare molta attenzione al riscaldamento, che riduce notevolmente il grado di umidità e che predispone al naso chiuso. Per esempio, nella camera da letto dovrebbe essere spento: le nostre case sono spesso formate dal lungo corridoio sul quale si aprono le stanze. Ebbene, il calore, nella camera dove viviamo per almeno 8 ore, dovrebbe arrivare dal corridoio o dalle altre stanze. 

Ci sono persone più predisposte al naso chiuso?

 Sì, le persone di età, le donne in gravidanza, degli sbalzi ormonali cui vanno incontro, e durante la menopausa, periodo in cui avviene un disseccamento naturale di tutte le mucose e di quelle nasali in particolare. 

Come si consiglia di ridurre i sintomi? 

 

Come primo intervento si suggerisce un rimedio antico che consiste nei fumenti, cioè nel fare bollire dell’acqua in un pentolino, poi spegnere, attendere qualche secondo e respirare per qualche minuto il vapore dell’acqua molto calda. Si consiglia di evitare l’aerosol perché può peggiorare i sintomi. 

Quali cure per un paziente che soffre di naso chiuso? 

Lavaggi nasali con uno spray oppure con una soluzione fisiologica, cioè una soluzione di cloruro di sodio in acqua purificata, o l’applicazione di una pomata a base di acido ialuronico.

Che cos’è l’acido ialuronico?  


E’  una sostanza naturale che abbiamo nel corpo. Per capirlo è sufficiente osservare il dorso della mano di un bambino di sei o sette mesi: ha un aspetto bombato, a forma di montagnetta perché tiene la sua riserva di acido ialuronico. Invece nelle persone di età, dove l’acido ialuronico non si produce più o se c’è è molto meno, sul dorso della mano si vedono in modo evidente i vasi sanguigni, 

i nervi e le ossa; l’acido ialuronico è una sostanza che trattiene l’acqua e quindi crea l’idratazione ottimale per il naso, così come  per la pelle. Non ha controindicazioni salvo allergie specifiche e 
se ne consiglia l’uso anche come prevenzione e chi va soggetto alla rinite secca. 

 


Per quanto tempo bisogna seguire la terapia? Fino a quando scompaiono i sintomi?

 


Questo è molto individuale perché dipende dalla frequentazione degli ambienti polverosi o umidificati in modo scorretto che possono scatenare questi sintomi. Per esempio se il paziente continua a fumare e a  non usare nel giusto modo il condizionatore oppure il riscaldamento, la rinite secca è destinata a  non guarire mai. Non sempre l’ umidificatore è  indicato per prevenire il naso chiuso, è molto difficile creare la giusta umidificazione e dunque 

si corre il rischio, se non lo si usa nel modo corretto, di vivere in un ambiente troppo umido, altrettanto dannoso per la salute. L’ideale per il nostro benessere sarebbe vivere una temperatura di circa 22° –  24° con un grado di umidità dell’aria non superiore al 50% – 60%.

 

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