osteoporosi

Osteoporosi prevenzione, consigli e cure





L’osteoporosi è una patologia molto comune che provoca un indebolimento delle ossa. E, quest’ultimo a sua volta, può causare fratture anche dopo semplici cadute o addirittura solo con un colpo di tosse. Si calcola, che nel mondo, circa 200 milioni di persone siano attualmente affette da osteoporosi. Ci sono, tuttavia, rimedi ed accortezze che possono aiutare ad affrontare serenamente questa malattia ed anche a prevenire l’insorgenza. 


 













Chi colpisce  l’osteoporosi e a che età?


 Le donne sono purtroppo, vittime quasi predestinate perché la variabilità ormonale, causata dal climaterio prima e dalla menopausa dopo, crea condizioni di alterato riassorbimento osseo che, associato ad una fisiologica carenza di vitamina D, costituisce i presupposti per la comparsa e la progressività della patologia. Gli uomini sono generalmente colpiti in età molto più avanzata. 




Si può prevenire l’osteoporosi?









Per quanto riguarda la patologia post-menopausa e senile 
la prevenzione gioca un grande ruolo e si basa su: alimentazione 
corretta, mantenimento di un peso corporeo ottimale e costante attività fisica. 


A livello alimentare quali sono le accortezze da usare?







 E’ molto discusso il ruolo alimentare, perché attorno ad esso c’è un vorticoso giro d’affari. Per intenderci l’integrazione del calcio, così pubblicizzata, è un falso consiglio! Quante donne moderne occidentali hanno carenza di calcio nella dieta? Si crede nessuna. 
 Si ritiene che la dieta mediterranea contenga quegli oligoelementi, soprattutto calcio e vitamina D, preziosi per prevenire molti problemi. 


Agli esordi della malattia è possibile evitare medicinali? 


 L’esperienza ha insegnato che sovente si inizia a trattare la malattia con farmaci in maniera precoce laddove consigliare una corretta alimentazione che non escluda l’olio di oliva, latte e suoi derivati, accompagnata da una sollecita e costante attività fisica, spesso negli stadi iniziali, è più che sufficiente.




 Quando è necessaria una teoria farmacologica?









Ciò che  deve guidare nell’ iniziare una terapia farmacologica 
è l’esecuzione dell’esame Gold Standard per la diagnosi e la stadiazione dell’osteoporosi: la “mineralografia ossea compiuterizzata” più nota come MOC DXA. I valori espressi da questo esame strumentale indica al medico il grado di malattia e 
la necessità dei vari steps terapeutici. Ad esempio la misurazione 
del T-score, che la MOC evidenzia, è considerato normale ad un valore di 2,5. Ogni spostamento da questo indice in aumento presenta un rischio di frattura circa due volte per unità in più. 




Quali accortezze usare durante la terapia?


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 Prima di tutto essere molto costanti nell’assumere i farmaci prescritti. Succede spesso che la terapia non sia assunta dal paziente in maniera precisa e questa è la causa principale del fallimento terapeutico. Poi cercare, in ogni modo, come sottolineato, di tornare ad un peso corporeo accettabile e riuscire a mantenere una costante attività fisica come, ad esempio, camminare almeno un’ora al giorno. 


Come ci si ammala di osteoporosi? 


A parte l’osteoporosi post-menopausale e quella senile, esistono numerose altre condizioni che possono causare questo problema, 
ad esempio, un lungo periodo di immobilità in gesso dovuta ad una frattura, a volte anche interventi chirurgici soprattutto sulla mano e sul piede, possono a provocare, per motivi vascolari, la cosiddetta Atrofia di Sudek, che comporta un’ osteoporosi locale estremamente dolorosa e di difficile trattamento. 




Può essere utile assumere la vitamina D? 




L’utilizzo della vitamina D, sia in condizione di osteopenia o di osteoporosi  conclamata, è indispensabile perché, solo tramite questa vitamina, i farmaci agiscono fissando il calcio sulle ossa.

 



(Tratto da un intervista al dottor Giovanni Leonardi medico chirurgo)ì specialista in ortopedia e chirurgia del piede in Roma)

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