Generalità
Non più di “colon irritabile”, come si diceva fino a qualche tempo fa bensì di “intestino irritabile” si deve parlare per indicare questa sindrome provocata da una alterazione della motilità intestinale.
Si calcola che un’elevata percentuale della popolazione adulta 10%-22% presenti sintomi correlabili con la sindrome dell’intestino irritabile. Tale malattia è più frequente nel sesso femminile, e nella fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni.
Sintomi
I segni e sintomi dell’intestino irritabile sono molto eterogenei e variabili da individuo a individuo. Gli elementi essenziali sono:
- dolori addominali (variabile per intensità, sede e durata);
- irregolarità nell’emissione delle feci (stipsi, diarrea a volte e stipsi e diarrea alternate);
- tensione addominale con meteorismo;
- ansia o depressione di vario grado,
- flatulenza
- nausea
- anoressia.
Coloro che sono affetti da tale malattia spesso riferiscono gonfiore e tensione addominale dopo i pasti. Il disordine motorio intestinale si rende più evidente dopo il pasto a causa dell’incremento
dell’ attività peristaltica intestinale che si verifica dopo l’ingresso del cibo nello stomaco. Rispetto all’insorgenza di tale malattia si è sempre sostenuta l’importanza dello stress emotivo. Disturbi psichici possono del resto essere evidenziati in gran parte dei pazienti, tanto che questa sindrome viene considerata come un disturbo psicosomatico, che decorre in modo cronico e ricorrente: cioè le fasi sintomatiche alternate a fasi di benessere.
Trattamento
Nella sindrome dell’intestino irritabile, la persona va innanzitutto rassicurata sulla natura benigna della sindrome, con la quale dovrà imparare a convivere, accettandone la cronicità. Alcuni soggetti possono trarre beneficio dall’uso di ansiolitici (quelli con componente ansiosa predominante) antidepressivi (ma solo per periodi limitati e intermittenti). È necessaria un’ attività fisica adeguata e un cambiamento delle abitudini dietetiche ad esempio una regolarizzazione dell’orario di assunzione dei pasti. Occorre eliminare i cibi e le sostanze stimolanti e irritanti (tè, caffè, alcol, bevande gassate) perché producono fermentazione intestinale. Specie in caso di dolore addominale con diarrea, andranno ridotte le verdure a foglia larga, le leguminose, alcuni tipi di frutta e il latte; in caso di stipsi la dieta dovrà essere più ricca di alimenti ad elevato contenuto di cellulosa, crusca, pane e pasta integrali, verdura. Lassativi e antidiarroici hanno un ruolo solo occasionale.
Le possibili cause della sindrome dell’intestino irritabile
FATTORI PSICHICI:
- instabilità emotiva
- ansia
- depressione
- isterismo
FATTORI ALIMENTARI:
- alcol
- caffè
- spezie
- dieta a basso contenuto di scorie
FATTORI INFETTIVI:
- squilibrio della flora intestinale (in alcuni casi dipendente da terapia antibiotica). L’unica eziologia ufficialmente riconosciuta è relativa al periodo post-infettivo e gastroenteriti virali.
ABITUDINI DI VITA:
- sedentarietà
- abitudine a controllare lo stimolo alla defecazione
- uso sconsiderato di lassativi
- antibiotici
- psicofarmaci
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