Leptospirosi

Generalità La leptospirosi è una zoonosi si che si manifesta con diversi quadri clinici. E’ causata da una spirocheta, la Leptospira interrogans. La leptospirosi (zoonosi: malattia trasmessa all’uomo da un animale) è diffusa in tutto il mondo e il suo serbatoio naturale è rappresentato da molti animali selvatici (soprattutto topi, roditori, volpi, procioni, puzzole), che possono … Leggi tutto

Scoliosi: cause, diagnosi e trattamento

          Definizione Il nome scoliosi deriva dal greco, che significa ricurvo. Si tratta di una deviazione laterale, sul piano frontale, permanente della colonna vertebrale, che si accompagna a rotazione delle vertebre di almeno 10°, sul piano assiale( quindi non si parla di scoliosi  se e c’è una deviazione inferiore a 10°). … Leggi tutto

Sclerosi multipla:sintomatologia

  I sintomi tipici sono il risultato dell’ interessamento delle più lunghe fibre mieliniche del sistema nervoso centrale (sintomi visivi, piramidali, sensibili, o cerebellari). Rari sono invece i sintomi da interessamento corticale (ad esempio afasia, aprassia). La sclerosi multipla è una malattia altamente imprevedibile, sia per decorso clinico sia per prognosi. Caratteristica fondamentale di questa malattia è l’estrema variabilità … Leggi tutto

Sclerosi multipla

                        Descrizione     La Sclerosi Multipla (SM), o Sclerosi a Placche, rappresenta  la patologia demielinizzante  più frequente. Non si tratta, come si pensava una volta, di una malattia che colpisce solo la mielina, anche l’assone è colpito primariamente e precocemente. Si tratta di una patologia infiammatoria demielinizzante del SNC, acquisita … Leggi tutto

Tumore dell’endometrio

    Il tumore dell’endometrio si presenta soprattutto in donne in post-menopausa ( picco tra i 50 e 70 anni). Il tumore dell’endometrio occupail quarto posto tra le cause di cancro nel sesso femminile, dopo il tumore della mammella. Fattori di rischio tumore dell’endometrio Tra i fattori di rischio troviamo soprattutto un’ iperstimolazione estrogenica non … Leggi tutto

Pancreatite acuta

 

 Definizione

La  pancreatite acuta è un processo infiammatorio del pancreas che può essere limitato alla ghiandola pancreatica ma che può estendersi ai tessuti peripancreatici e coinvolgere organi a distanza.  Clinicamente si manifesta con dolore addominale acuto che si accompagna al rialzo dei valori sierici di amilasi e lipasi, e riscontro strumentale di edema o necrosi del tessuto pancreatico.








Anatomia patologica


Si  riconoscono due entità istopatologiche distinte, cui corrispondono due livelli di gravità clinica:
la forma edematosa( 80%)  e la forma necrotica ( 20%).
La  pancreatite acuta edematosa è caratterizzata da edema interstiziale e infiltrato infiammatorio, con presenza minima (microscopica) di necrosi ghiandolare e del tessuto grasso peripancreatico.
La  pancreatite necrotica presenta al contrario aree macroscopiche di necrosi parenchimali, che possono coinvolgere con vario grado il parenchima pancreatico, da zone  limitate inferiori al 30% fino a un coinvolgimento completo. La  necrosi del grasso peripancreatico può coinvolgere i vasi venosi (generalmente la vena splenica che decorre sul margine superiore del pancreas) con possibile evoluzione in trombosi venose, mentre poco frequente è la trombosi arteriosa.  L’ edema si risolve in pochi giorni e si correla con una forma clinicamente lieve di malattia. La forma necrotica si correla con una malattia più grave, con significativa mortalità ed elevata morbilità.

 Epidemiologia ed eziologia


I principali fattori eziologici sono la litiasi biliare che rappresenta la causa principale. La litiasi biliare è causa  di pancreatite per ostruzione a livello della papilla di Vater del sistema duttale pancreatico.  Il meccanismo può essere meccanico diretto (calcolo incuneato alla confluenza del dotto biliare e pancreatico) o secondario all’edema papillare o alla discinesia  sfinteriale conseguente al passaggio di un calcolo. L’abuso di alcol è indicato come la seconda più frequente causa di pancreatite acuta, ma sul piano clinico è difficile differenziare una patologia acuta da una prima manifestazione di una pancreatite cronica;  cause meno frequenti ma non rare di pancreatite acuta sono farmaci (in genere su base idiosincrasica), ipertrigliceridemia, ipercalcemia, trauma.
Nelle forme lievi il dolore può essere l’unico sintomo e al massimo essere associato a tachicardia o modico rialzo febbrile.

Sintomi


 

 

 

 

Il sintomo principale della pancreatite acuta non complicata è il dolore continuo, con sede epigastrica irradiato bilateralmente agli ipocondri (“a barra”) e posteriormente al dorso ( “a cintura”). Il  dolore è solitamente responsivo a farmaci antinfiammatori non steroidi e oppiacei, ma non ad antispastici. Nausea e vomito possono essere presenti, e sono indicativi di una patologia biliare.
Nella  patogenesi del dolore interagiscono in varia misura diversi fattori:

.pancreatici 

–  distensione acuta della capsula pancreatica;

–   liberazione locale sostanze alogene (citochine);

– irritazione delle terminazioni nervose intraparenchimali;

– infiltrazione del plesso celiaco;

–  aumento della pressione intraduttale pancreatica,da ostacolato svuotamento a livello della papilla di Vater;

–  distensione delle vie biliari;

. extrapancreatici

– ileo adinamico;

–  peritonite da spandimento di secreto contenente enzimi attivati nel cavo addominale.

– extrapancreatici;

 – ileo adinamico;

 – peritonite da spandimento di secreto  contenente enzimi attivati nel cavo addominale.

Nelle forme lievi il dolore può essere l’unico sintomo o al massimo essere associato a tachicardia o modico rialzo  febbrile. Nelle forme di grado severo anche il quadro clinico tende a peggiorare con la comparsa, nei casi più gravi, di segni di impegno sistemico. L’evoluzione clinica in presenza di complicazioni sistemiche necessità di provvedimenti di terapia intensiva.
Nel corso della pancreatite acuta di grado severo possono manifestarsi le seguenti complicanze locali:

raccolte fluide

 – pseudocisti

ascite peripancreatica,  conseguente alla rottura di un dotto o, più tardivamente, di pseudocisti in  peritoneo;

 – ittero ostruttivo, a volte con colangite secondaria.



Diagnosi di laboratorio


L’incremento di amilasi pancreatica e lipasi nel sangue è indice di laboratorio diffusamente utilizzato per la diagnosi di pancreatite acuta.
La diagnosi di pancreatite acuta si basa quindi sull’aumento sierico degli enzimi pancreatici di almeno tre volte i valori normali insieme a un quadro clinico tipico. Il laboratorio può inoltre indicare l’eziologia della malattia, dal momento che un aumento delle transaminasi (ALT in particolare)  è indicativo di  eziologia biliare e la diagnosi di pancreatite da ipertrigliceridemia si basa sull’ aumento dei trigliceridi al di sopra dei 1000 mg/dl.



Diagnosi strumentale

La diagnostica strumentale di primo livello prevede l’esecuzione di un esame radiologico diretto dell’addome e del torace e di un’ecografia dell’addome superiore.
L’ RX dell’addome permette di rilevare i segni di un ileo adinamico e di escludere altre cause di addome acuto.
L’ RX del torace può documentare versamento pleurico basale e/o complicanze polmonari.
L’US  se l’esplorazione non viene ostacolata da gas, può evidenziare:

l’eziologia biliare, mediante il riconoscimento di calcoli o fango biliare nella colecisti e/o coledoco o di  una dilatazione delle vie biliari;

– la necrosi pancreatica;

– la presenza di raccolte fluide peripancreatiche;

 – l’evoluzione pseudocistica delle raccolte, in una fase più avanzata.

La diagnostica strumentale di secondo livello prevede l’esecuzione della TC con iniezione di mezzo di contrasto, che consente di definire con precisione la presenza, la localizzazione e l’estensione delle aree di necrosi e delle raccolte fluide peripancreatiche. Altre metodiche di immagine utilizzabili per lo studio della morfologia biliopancreatica sono la risonanza magnetica (RM), l’ecoendoscopia e la CPRE.

 Terapia

Il trattamento  medico della pancreatite acuta deve essere instaurato quanto prima possibile e ha i seguenti obiettivi principali:

 assistenza al paziente;

 limitare la severità della flogosi pancreatica;

 prevenire le complicanze locali e sistemiche 

prevenire le recidive di pancreatite acuta;






 Assistenza al paziente

La gestione clinica deve essere indirizzata a:

– sedare il dolore assicurare un adeguato supporto nutrizionale e idroelettrolitico;

–  mantenere un’adeguata ossigenazione;

– correggere ipovolemia.

La sedazione del dolore e il supporto nutrizionale e idroelettrolitico costituiscono gli aspetti più importanti dell’assistenza al paziente.

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