La salute della donna

Varicella in gravidanza: Quali sono rischi per il feto?

Varicella in Gravidanza: Un Rischio per il feto

La varicella, una malattia infettiva comune causata dal virus varicella-zoster (VZV), è generalmente considerata una patologia benigna nell’infanzia. Tuttavia, l’infezione durante la gravidanza può comportare rischi significativi sia per la madre che per il feto o il neonato, a seconda del momento in cui avviene il contagio. È fondamentale essere informate sui potenziali pericoli e sulle strategie di prevenzione per affrontare questo scenario con consapevolezza e proteggere la salute di entrambi.

Cos’è la Varicella e Come si Trasmette?

La varicella è caratterizzata da una tipica eruzione cutanea pruriginosa costituita da piccole vescicole rosse che evolvono in pustole e poi in croste. Solitamente è accompagnata da febbre, malessere generale e stanchezza. La trasmissione avviene principalmente per via aerea, attraverso le goccioline respiratorie emesse con la tosse o gli starnuti, o per contatto diretto con le lesioni cutanee. Il periodo di contagiosità inizia 1-2 giorni prima della comparsa dell’eruzione e termina quando tutte le vescicole si sono trasformate in croste.

Varicella in Gravidanza: Rischi e Complicanze

 

Varicella e Gravidanza: Un Rischio da Non Sottovalutare per Mamma e Bambino

L’infezione da varicella durante la gravidanza può presentare diverse implicazioni, variabili a seconda del trimestre in cui si verifica il contagio:

1. Infezione nel Primo e Secondo Trimestre: La Sindrome della Varicella Congenita (SVC)

Se una donna contrae la varicella durante le prime 20 settimane di gestazione, esiste un basso ma significativo rischio che il virus possa attraversare la placenta e infettare il feto, causando la sindrome della varicella congenita (SVC). Questa rara ma grave condizione può portare a una serie di malformazioni e problemi di salute nel bambino, tra cui:

  • Anomalie cutanee: cicatrici cutanee caratteristiche, spesso disposte lungo un dermatomero (area innervata da un singolo nervo spinale).
  • Anomalie oculari: cataratta, corioretinite (infiammazione della coroide e della retina), microftalmia (occhio anormalmente piccolo).
  • Anomalie neurologiche: microcefalia (testa più piccola del normale), idrocefalo (accumulo di liquido nel cervello), ritardo nello sviluppo, paralisi degli arti.
  • Anomalie scheletriche: ipoplasia degli arti (arti sottosviluppati), dita delle mani e dei piedi accorciate o mancanti.
  • Basso peso alla nascita.

Il rischio di SVC è più elevato se l’infezione materna si verifica tra la 13a e la 20a settimana di gestazione. Fortunatamente, la SVC è una condizione rara, con un rischio stimato inferiore al 2% quando l’infezione materna si verifica nel primo trimestre.

2. Infezione nel Terzo Trimestre: Rischio per la Madre e il Neonato

L’infezione da varicella nel terzo trimestre di gravidanza comporta rischi diversi:

Per la madre: aumento del rischio di sviluppare una polmonite da varicella, una complicanza potenzialmente grave che può richiedere il ricovero ospedaliero e, in rari casi, essere fatale.

Per il neonato (se l’infezione materna si verifica vicino al termine della gravidanza):

-Varicella neonatale: se la madre sviluppa la varicella tra 5 giorni prima e 2 giorni dopo il parto, il neonato può contrarre l’infezione. Poiché il bambino non ha ancora sviluppato i propri anticorpi protettivi e non ha ricevuto quelli materni in tempo utile, può manifestare una varicella neonatale grave, con un alto rischio di complicanze, tra cui polmonite, epatite ed encefalite. Il tasso di mortalità in questi casi può essere significativo.

Se l’infezione materna si verifica più di 5 giorni prima del parto, gli anticorpi materni hanno il tempo di attraversare la placenta e proteggere parzialmente il neonato, rendendo l’infezione nel bambino più lieve.

Prevenzione: L’Arma Più Efficace

La prevenzione della varicella in gravidanza è fondamentale. Le strategie principali includono:

Verificare lo stato immunitario prima del concepimento: tutte le donne in età fertile dovrebbero accertarsi di essere immuni alla varicella. L’immunità può essere acquisita avendo già contratto la malattia in passato o attraverso la vaccinazione.

Vaccinazione pre-concezionale: se una donna non è immune alla varicella, è fortemente raccomandata la vaccinazione prima di intraprendere una gravidanza. Il vaccino contro la varicella è sicuro ed efficace. È importante attendere almeno un mese dopo la seconda dose del vaccino prima di concepire.

Evitare il contatto con persone infette: durante la gravidanza, è cruciale evitare il contatto con persone che hanno la varicella o l’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio, causato dallo stesso virus).

Cosa Fare in Caso di Esposizione o Infezione Durante la Gravidanza?

Se una donna incinta non immune viene a contatto con una persona affetta da varicella, è importante consultare immediatamente il proprio medico. In alcuni casi, può essere somministrata l’immunoglobulina anti-varicella-zoster (VZIG) entro 10 giorni dall’esposizione per cercare di prevenire o attenuare la malattia. L’efficacia della VZIG è maggiore se somministrata precocemente.

Se una donna incinta sviluppa la varicella, è fondamentale un monitoraggio medico stretto. Il medico potrà valutare la gravità dell’infezione e, in alcuni casi, prescrivere farmaci antivirali come l’aciclovir per ridurre la durata e la gravità della malattia, soprattutto se l’infezione si verifica nel terzo trimestre o in presenza di complicanze.

Gestione della Varicella Neonatale

Se un neonato sviluppa la varicella a causa di un’infezione materna perinatale, è necessario un trattamento immediato con farmaci antivirali per via endovenosa, come l’aciclovir, e un monitoraggio intensivo per prevenire o gestire le complicanze.

In Conclusione:

La varicella in gravidanza è una condizione che richiede attenzione e consapevolezza. Sebbene il rischio di sindrome della varicella congenita sia basso, le potenziali conseguenze sono gravi. L’infezione vicino al termine della gravidanza può mettere a rischio la vita del neonato. La strategia più efficace è la prevenzione attraverso la verifica dello stato immunitario e la vaccinazione pre-concezionale. In caso di esposizione o infezione durante la gravidanza, è fondamentale un consulto medico tempestivo per una gestione appropriata e per minimizzare i rischi per la madre e il bambino. Parlare con il proprio medico curante o con il ginecologo è il primo passo per affrontare questo potenziale rischio con serenità e informazione.

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