Disaccaridi: caratteristiche e proprietà
Cosa sono i disaccaridi?
I disaccaridi sono zuccheri composti da due monosaccaridi legati tramite un legame glicosidico. Questo significa che, a differenza dei monosaccaridi, i disaccaridi sono costituiti da due unità di zucchero invece di una sola.
I disaccaridi si formano quando due molecole di monosaccaride reagiscono tra loro liberando una molecola d’acqua. Alcuni esempi comuni di disaccaridi includono il saccarosio (zucchero da tavola), il lattosio (zucchero presente nel latte) e il maltosio (un prodotto della digestione dell’amido).
Come per i monosaccardi, anche i disaccaridi forniscono energia immediata al nostro corpo dopo la digestione e possono essere utilizzati come fonte primaria d’energia dalle cellule del nostro organismo.
Tuttavia è importante ricordare che l’eccessiva assunzione di cibi contenenti grandi quantità di zuccheri semplici può portare ad aumentare il rischio di malattie metaboliche come obesità o diabetes mellitus.
Disaccaridi vegetali e animali
Ci sono diversi tipi di disaccaridi che si trovano in natura, sia di origine animale che vegetale.
Tra i disaccaridi di origine animale più comuni c’è il lattosio, presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari come formaggi e yogurt. Il lattosio è costituito da una molecola di glucosio legata a una molecola di galattosio.
Il saccarosio è un altro importante disaccaride presente nella dieta umana ed è la forma più comune di zucchero da tavola. È composto da una molecola di glucosio legata a una molecola di fruttosio ed è ottenuto principalmente dalla canna da zucchero o dalla barbabietola.
Tra i disaccaridi vegetali ci sono anche il maltosio e il trealosio. Il maltosio viene creato durante la digestione dell’amido e della cellulosa nelle piante ed è costituito da due unità di glucosio. Il trealosio invece si trova comunemente nei funghi, negli insetti e in alcune piante resistenti alla siccità ed è costituito anch’esso da due unità di glucosi ma con un differente tipo dì legame glicosidico rispetto al maltoso.
In sintesi quindi, ci sono diversi tipi di disaccaridi presenti tanto negli alimenti animali quanto in quelli vegetali, ma tutti quanti forniscono energia immediata all’organismo dopo la loro assunzione attraverso la digestione degli stessi.
Proprietà chimico-fisiche dei disaccaridi
I disaccaridi sono composti organici che condividono alcune proprietà chimico-fisiche comuni.
Ecco alcune delle loro principali caratteristiche:
– Solubilità: i disaccaridi sono solubili in acqua e formano soluzioni dolci al gusto.
– Punto di fusione: il saccarosio ha un punto di fusione relativamente alto, intorno ai 186°C, mentre il lattosio ha un punto di fusione più basso, intorno ai 202°C.
– Proprietà reattive: i disaccaridi possono subire una serie di reazioni chimiche per formare prodotti diversi. Ad esempio, la cottura del caramello è una reazione che coinvolge lo zucchero (saccarosio) e porta alla formazione di nuove molecole aromatiche.
– Cristallinità: molti disaccaridi cristallizzano facilmente a partire da soluzioni concentrate. Questa tendenza può essere utilizzata per separare i diversi tipi di zuccheri durante la produzione industriale degli stessi.
In generale quindi i disaccharidi sono sostanze molto stabili dal punto di vista termico e chimico ma possono interagire in maniera differente con altre molecole o composti a seconda della loro struttura specifica.
Come si possono classificare i disaccaridi?
I disaccaridi possono essere classificati in base ai due monosaccaridi che li costituiscono e al tipo di legame glicosidico che li unisce.
Ecco alcune delle principali categorie di disaccaridi:
1. Saccarosio: è il più comune dei disaccaridi ed è composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio, unite da un legame α(1→2).
2. Lattosio: è presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari ed è costituito da una molecola di glucosio e una di galattosio, unite da un legame β(1→4).
3. Maltosio: si forma durante la digestione dell’amido nelle piante ed è composto da due unità di glucosio, unite da un legame α(1→4).
4. Trealosio: presente in alcuni funghi, insetti e piante resistenti alla siccità; anch’esso costituito come il maltoso ma con un differente tipo dì legame glicosidico.
In sintesi quindi i disaccharidi possono essere suddivisi principalmente sulla base dei loro componenti strutturali ma anche del tipo specifico dìlegame tra le singole unità semplici che li compongono (α- o β-glicosidici).
Come avviene la digestione dei disaccaridi?
La digestione dei disaccaridi inizia nella bocca grazie all’azione dell’enzima alfa-amilasi, presente nella saliva. Questo enzima comincia a scomporre i carboidrati complessi (come gli amidi) in zuccheri più semplici come il maltosio e il trisaccaride trealosio.
Successivamente questi composti vengono trasportati nell’intestino tenue dove avviene la maggior parte della loro digestione. Qui entrano in azione una serie di enzimi specifici prodotti dal pancreas e dall’intestino stesso che li scindono ulteriormente nei rispettivi monosaccaridi costituenti.
Il maltosio viene diviso dalla maltasi nel glucosio, mentre il saccarosio è scisso dall’enzima saccarasi nelle sue componenti fondamentali: glucosio e fruttosio. Il lattosio invece viene idrolizzato dalla lattasi nei suoi due monomeri base: glucosi e galattosi.
Infine i singoli monosaccharidi così ottenuti possono essere assorbiti dalle cellule intestinali attraverso trasportatori specificì per ciascun tipo dì zucchero ed inviarli successivamente al fegato tramite la circolazione ematica per essere metabolizzati ed utilizzati direttamente o immagazzinati come fonte energetica immediata o futura del nostro organismo.
In sintesi quindi, la digestione dei disaccharidi prevede diversi passaggi chimici ed enzimatici durante i quali questi composti vengono gradualmente spezzettati fino ad ottenere le unità di base, i monosaccaridi che poi possono essere assorbiti e sfruttati dal nostro organismo.
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