Sindrome epatorenale
Che cos’è la sindrome epatorenale?
La sindrome epatorenale è una grave insufficienza renale funzionale in assenza di una patologia renale identificabile che si può manifestare in pazienti con cirrosi avanzata. La sindrome epatorenale è la forma più grave di insufficienza renale funzionale del paziente cirrotico, caratterizzata da reni macroscopicamente e istologicamente normali. I pazienti affetti da cirrosi epatica possono andare incontro a insufficienza renale per vari motivi, prevalentemente di origine funzionale, ma anche di natura organica:
- Disidratazione per eccessiva terapia diuretica
- Uso di farmaci nefrotossici
- Necrosi tubulare acuta da iperbilirubinemia
Esistono due varianti cliniche:
- La sindrome epatorenale di tipo 1: è una forma di insufficienza renale acuta rapidamente progressiva, è spesso precipitata da un’ altra complicanza, come la peritonite spontanea batterica; è associata a disfunzione multiorgano con una prognosi molto severa (sopravvivenza media di 2 settimane e mortalità del 95% entro 10 settimane)
- Nella sindrome epatorenale di tipo 2: insufficienza renale moderata e costante o lentamente progressiva (creatinina <2,5 mg/ml); è l’estrema manifestazione dell’ insufficienza circolatoria del paziente cirrotico. La prognosi è un po’ migliore:sopravvivenza media di 6 mesi. Il quadro clinico è caratterizzato soprattutto dall’ascite intrattabile.
Sindrome epatorenale: diagnosi e quadro clinico
La diagnosi di sindrome epatorenale si basa sull’ esclusione di altre cause di insufficienza renale.
Criteri clinici ed esami di laboratorio:
- Progressivo aumento della creatininemia (>1,5 mg/dl) e riduzione della clearance creatinina( <40 ml/min).
- Oliguria progressiva fino all’anuria.
- Sodiuria inferiore a 10 mmol/l.
- Osmolarità urinaria superiore > osmolarità del siero
- Rapporto creatinina sierica/ creatinina urinaria >30.
All’ecografia i reni, appaiono morfologicamente normali.
Sindrome epatorenale: terapia
L’unica terapia risolutiva è il trapianto di fegato: dopo il trapianto, la funzionalità renale ritorna nella norma. Le strategie terapeutiche attuali permettono di migliorare la sopravvivenza, e sono utili soprattutto come ponte nel paziente in attesa di trapianto. Il trapianto del fegato non è sempre attuabile (ad esempio in soggetti così debilitati da non poter affrontare l’intervento, o quando non sia disponibile un organo compatibile).
A seconda del caso possono essere associati:
- Antibiotici in caso d’infezione
- Infusione di elettroliti (sodio, potassio, calcio, magnesio, fosfato e cloruro) per ristabilire l’equilibrio salino.
- Somministrazione di vasocostrittori, per sostenere la pressione del sangue.
- Somministrazione di albumina, per migliorare la funzione renale.
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