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Calcoli: cosa fare quando si è colpiti da una colica

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Un dolore acuto al fianco, all’addome o alla schiena e 
senso di vomito sono sintomi di una colica renale o biliare.
La colica è causata da un disturbo molto diffuso, come i 
calcoli renali o biliari.




 

 

 

Che cosa hanno in comune i calcoli renali e biliari?


Sono entrambi cristalli, simili a piccole pietre, che si solidificano
nei reni, nella via biliare o nella cistifellea, detta anche colecisti, 
che si trova sotto il fegato sulla destra dell’addome ed è un piccolo organo che aiuta la digestione immagazzinando la bile prodotta dal fegato.


I calcoli renali si formano per eccesso di sali di calcio, 
ossalati e acido urico nelle urine; mentre i calcoli biliari per eccesso di colesterolo e di bilirubina nella bile, che è prodotta 
dal fegato e conservata nella cistifellea e che ha il compito di eliminare le sostanze tossiche e di aiutare la digestione dei grassi 
nell’intestino.


Quanto tempo occorre perché si formino i calcoli?





I calcoli si possono formare anche in pochi giorni.
Nel caso di calcoli renali, all’inizio si forma la renella, microscopici cristalli che appaiono simili a sabbiolina.
Invece nei calcoli biliari in formazione si parla di fango 
biliare, per la consistenza melmosa.


Quanto è diffusa la calcolosi?


La calcolosi renale è un disturbo molto diffuso nella 
popolazione; ogni anno infatti si registrano più di un 
milione di casi; essi rappresentano l’ 1% delle cause di 
ricovero ospedaliero.
Gli uomini sono più colpiti delle donne. 





I calcoli biliari colpiscono tra il 10 e il 15 per cento 
della popolazione e il numero delle donne colpite è due 
volte maggiore rispetto  a quello degli uomini.
Il problema è essenzialmente legato al fatto che nelle 
donne si ha una maggiore produzione di estrogeni
( gravidanza, terapia sostitutiva, assunzione di contraccettivi ormonali, diete dimagranti drastiche).
L’eccesso di estrogeni provoca un aumento di colesterolo 
nella bile e tende a ridurre la motilità della colecisti 
favorendo la formazione dei calcoli biliari a causa della stasi biliare. La possibilità di formare calcoli renali e biliari aumenta 
con l’età, la familiarità,  infatti soggetti con genitori portatori 
della patologia corrono un rischio più elevato di contrarre la 
patologia. L’obesità, nei soggetti in sovrappeso, spesso, si ha 
un’ ipoproduzione di sali biliari e spesso un’iperproduzione 
di colesterolo che predispongono alla patologia.



Come si manifesta una colica renale?


In entrambi i casi la colica si manifesta con dolore
improvviso, caratterizzato da violente contrazioni
e spesso accompagnata da vomito.
La differenza tra colica renale e biliare consiste nella 
diversa sede di localizzazione del dolore.
Nel caso di una colica renale il dolore è localizzato 
al fianco destro o sinistro, secondo il rene interessato, 
si diffonde posteriormente e  verso le parti intime.
Oltre al dolore il paziente può avere stimolo frequente 
ad urinare riuscendoci a fatica e la sensazione di bruciore 
e dolore quando urina.
Nelle urine può esserci sangue visibile.


Come si manifesta una colica biliare?


Una colica biliare si manifesta con dolore al fianco destro, che spesso inizia dopo un pasto grasso, si diffonde verso lo stomaco
e verso la spalla destra. Se vi è ostruzione al deflusso della bile,
compare l’ittero, cioè una colorazione gialla degli occhi della e della pelle e l’urina diventa scura.


Cosa fare in caso di colica renale?


In entrambe le coliche è  consigliabile evitare di mangiare  e 




bere per non accentuare il vomito, rivolgersi al più presto al medico di fiducia per la prescrizione dei farmaci per alleviare il dolore oppure rivolgersi al pronto soccorso, dove sarà effettuata una diagnosi corretta.

Diagnosi


Uno dei sistemi diagnostici è quello sottoporre il paziente ad 
un’ ecografia dell’addome, per individuare, la presenza di 
calcoli, la dimensione, il numero e se vi è ostruzione delle del deflusso dell’urina o della bile.

Terapia

La terapia prioritaria è a base di antidolorifici, i cosiddetti 

FANS, e di antispastici per distendere la muscolatura liscia. Idratazione endovenosa è indicata solo se vi è disidratazione.
In caso di sovrapposizione di in’infezione terapia antibiotica.


Come si curano i calcoli?


Per i calcoli di piccole dimensioni si può intraprendere una 
terapia per favorire l’espulsione o la dissoluzione, se non contengono calcio. Per quelli renali la terapia dipende dalla 
natura del calcolo.Per esempio se si tratta di renella e sono di 
acido urico o di ossalato di calcio si può si può intraprendere 
la cura idropinica, che consiste nel bere due litri di acqua al giorno per espellere in modo naturale i calcoli.Un piccolo 
calcolo (solitamente inferiore ai 4 millimetri di diametro) ha 
una probabilità del 90% di espulsione spontanea. Calcoli 
superiori a agli 8 millimetri di diametro o più grandi richiedono l’intervento medico.
I calcoli di  misura intermedia si possono eliminare con la 
litotrissia, cioè bombardandoli con onde ad urto.


Come eliminare i calcoli biliari?




 

 

 











I calcoli biliari si possono disciogliere se sono sotto i due 
centimetri di diametro e se non contengono calcio.
Farmaci a base di sali biliari, come l’acido ursodesossicolico,
somministrati per bocca per un anno, sono efficaci nelle dissoluzione dei calcoli in una certa percentuale.
La litotrissia , cioè la frantumazione dei calcoli, può essere un trattamento da considerare. Se i calcoli sono stati  diagnosticati, anche in assenza del dolore è necessario  eseguire dei controlli
ecografici periodici ( una volta l’anno), in quanto la calcolosi cronica, anche in assenza di sintomi, può accompagnarsi ad alterazioni progressive della parete della colecisti ( colecisti con pareti calcificate, cosiddetta “a porcellana”), che sono associate, 
in una minoranza di casi, a degenerazione neoplastica.
I calcoli posizionati nella via biliare si possono estrarre con la tecnica endoscopica, simile ad una gastroscopia, evitando l’intervento chirurgico. Nel caso di coliche ripetute è indicato l’intervento chirurgico che si può fare anche per via  
laparoscopica con l’aiuto di una piccolissima telecamera 
inserita nell’addome del paziente attraverso un piccolo foro praticato nell’ombelico.


I calcoli si possono formare di nuovo?


Si, sia renali che biliari. Per questo motivo è indispensabile prevenire la loro formazione cominciando dalla regola fondamentale, soprattutto nella calcolosi renale, che è quella di 
bere molta acqua, povera di sodio. Inoltre si consiglia la riduzione di sale nell’alimentazione, poiché un eccesso 
favorisce la formazione dei calcoli renali. Mantenere un peso corporeo ideale e ridurre al quantità di carne.




Alimentazione


Si è detto per anni di non assumere calcio, anche solo attraverso il latte o i formaggi, si riteneva potessero favorire la formazione 
dei calcoli. Attraverso degli studi si è potuto appurare che l’assunzione nelle giuste quantità all’interno di una dieta 
equilibrata aiuta a prevenire la formazione dei calcoli.


Dove si trovano gli ossalati?


Gli ossalati si trovano nella cioccolata, nel cacao, in alcune 
verdure come gli spinaci, le barbabietole, nei fagioli e nel tè nero.
Un accorgimento da utilizzare nella cottura delle verdure è quello di cuocere le verdure in acqua acidula, aggiungendo il succo di mezzo limone o un cucchiaio di aceto ogni litro di acqua di 
cottura, questo procedimento fa perdere gli ossalati presenti nelle verdure e previene la formazione di calcoli renali.


Prevenzione calcoli biliari


I fattori di rischio per i calcoli biliari sono il sovrappeso e l’obesità, e l’eccesso di grassi nell’alimentazione, sebbene 
sia consigliabile mantenere una piccola quantità per stimolare 
al contrazione della colecisti. Si consiglia l’aumento di fibre nell’alimentazione.
Da evitare il dimagrimento rapido e il digiuno prolungato. 
Le dite drastiche predispongono in pochi giorni ad avere i 
calcoli. Per tale motivo si raccomanda di non perdere più di 
1 kg a settimana.

 

 

 





















































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