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Occhi che lacrimano troppo (Epifora)

Le lacrime non si formano soltanto come reazione emotiva ad un dolore ma per un fatto fisico. PerĂ² a volte gli occhi si riempiono talmente di lacrime da impedire di vedere bene e dal rendere molto difficile lavorare, guidare, parlare con le altre persone.

Quale importanza hanno le lacrime?




Le lacrime sono fondamentali per la salute dell’occhio. Sono composte non solo da acqua ma anche da sostanze antibatterichedi difesa, 
da muco e da grassi che mantengono la stabilitĂ  del velo di lacrime sulla superficie dell’occhio. Hanno la funzione di idratare l’occhio, di proteggerlo e di ripulirlo dalle sostanze presenti sulla sua superficie, inoltre hanno la funzione di regolarizzare la qualitĂ  delle immagini. Senza il rivestimento del velo lacrimale, l’occhio si ammala. Il flusso delle lacrime è prodotto dalla ghiandola lacrimale: una parte delle lacrime evapora e il resto è scaricato attraverso un canaletto che finisce nel naso.



Quante lacrime deve produrre un occhio sano e come si puĂ² capire se piange nella giusta quantitĂ ?






Clinicamente non c’è una misura fissa. Esiste un metodo diagnostico per capire, al contrario, se l’occhio non produce abbastanza lacrime e quindi siamo di fronte alla sindrome dell’occhio secco, una delle cause dell’eccessiva lacrimazione. Questo avviene attraverso vari test. Il principale è il test di Schirmer, che si effettua inserendo all’interno di ciascuna palpebra una striscia di carta bibula, cioè un tipo di carta assorbente molto sottile e millimetrata, con un po’ di anestetico. Se, dopo 5 minuti,
la porzione di carta inumidita raggiungere soltanto i 6 o i 7 millilitri, significa che la produzione di lacrime è poca e che l’occhio è secco. Se arriva almeno ai 10 millilitri, significa che la lacrimazione è ottimale. Quando le lacrime si riversano sulle guance senza un evidente motivo, c’è probabilmente uno squilibrio tra produzione e smaltimento.


Quali sono le cause dell’eccessiva lacrimazione?



Tra le piĂ¹ comuni, c’è un irritazione oculare, che puĂ² essere provocata da sbalzi di temperatura, polvere o sostanze tossiche, ma c’è anche il raffreddore o una congiuntivite, cioè un’ infezione che colpisce la congiuntiva. Anche l’allergia è una condizione. Il rilassamento della palpebra, con gli anni, o anche una paresi facciale, porta a una sua “curvatura verso l’esterno” con accumulo di lacrime che  fuoriescono periodicamente. Questa condizione si puĂ² correggere chirurgicamente. Negli anni, la diminuzione dell’elasticitĂ  dei tessuti  che formano il sistema di deflusso delle lacrime verso il naso puĂ² portare alla carenza della funzione di pompa delle lacrime che, quindi, tendono a riversarsi all’esterno. Talora un’ infezione interna delle vie lacrimali chiude il passaggio e rende impossibile lo smaltimento.


Molti pazienti lamentano questo disturbo durante la stagione invernale: c’è un legame tra le lacrime in eccesso e  la bassa temperatura?




La maggior parte di noi piange quando vi sono stimoli scatenanti.
Il freddo è uno di questi: in questa stagione una persona puĂ² non avere disturbi di vista ma quando esce di casa l’occhio risponde con una maggiore lacrimazione. Lo stesso puĂ² accadere quando entra, per esempio, in una stanza piena di fumo o troppo riscaldata.


Vi puĂ² essere una causa anche legata alla struttura dell’occhio?










PuĂ² essere dovuta all’occlusione o al restringimento dei canali lacrimali presenti nelle palpebre. Questa ostruzione, congenita o legata all’etĂ , fa sì che le lacrime, dopo aver riempito completamente  il sottile spazio fra occhio e  palpebra, chiamata sacco lacrimale, trabocchino e fuoriescano dall’occhio stesso. In condizioni normali le lacrime che escono dal buchino laterale nella palpebra inferiore  e  il velo lacrimale sulla superficie oculare in parte evaporano e in parte defluiscono attraverso il canalino che sbuca sul margine della parte inferiore verso il naso. Diversamente da quanto si puĂ² pensare, non cadono, ma sono riassorbite tramite una sorta di pompaggio muscolare, che le spinge verso il naso. Quando questo non avviene correttamente, gli occhi lacrimano in modo abbondante.




Come si effettua la diagnosi?






Sottoponendo il paziente a una particolare irrigazione. Si prende una sostanza un po’ amara, per esempio un collirio, e, tramite una minuscola cannula, si inietta all’interno del puntino lacrimale.
Se nel giro di qualche secondo il paziente sente qualcosa di amarognolo in gola significa che non vi è ostruzione e quindi il problema non è un atomico.  Questo esclude la necessità di intervenire chirurgicamente per liberare il canaletto.


Quali sono i rimedi per gli occhi che lacrimano troppo?
PuĂ² essere utile per esempio piegare la testa all’indietro?


No, puĂ² essere utile stringere gli occhi per distribuire e attivare la pompa di deflusso, ma non conviene continuare a farlo troppo di frequente perchĂ© puĂ² generare un’irritazione e un tic, oltre a essere psicologicamente fastidioso.


Asciugare gli occhi costantemente con un fazzoletto puĂ² essere utile?


 







Si, il fazzoletto di carta è igienicamente preferibile, senza perĂ² premere troppo per evitare di creare infiammazione con un gesto ripetuto. Si raccomanda anche di tenere gli occhi puliti con acqua tiepida dopo avere sciolto una punta di bicarbonato, che aiuta a eliminare i grassi delle palpebre, soprattutto con alterazioni di superficie del ricambio lacrimale. Ma se il disturbo non passa è importante andare da un oculista per una diagnosi corretta.


Come si puĂ² prevenire questa malattia?









Nei disturbi da ridotto funzionamento delle vie lacrimali si consiglia di ridurre il piĂ¹ possibile gli stimoli improvvisi, e stare attenti al freddo e agli agenti irritanti e, in questa stagione, portare un paio di occhiali da sole dalla forma coprente in modo da avere una sorta di camera calda vicino all’occhio.
Al contrario, se la lacrimazione è molto ridotta con sintomi di occhio secco, l’ideale sarebbe indossare occhiali da cucina, venduti per proteggere dalle irritazione da cipolle, perchĂ©, essendo aderenti al viso, usati qualche ora al giorno riducono l’evaporazione e quindi la secchezza.


Quale cura si prescrive per questa malattia?





 

 

 
Se il fattore  scatenante è l’allergia, vi  sono colliri antistaminici abbinati a blandi antinfiammatori che migliorano i sintomi dell’ infiammazione oculare. Quando c’è un infiammazione cronica da superfici di superficie, sono indicati i colliri a  base di ciclosporina. I colliri si possono abbinare e vanno assunti a cicli di alcune settimane. Da poco è disponibile un trattamento esterno con luce pulsata, che con poche applicazioni, regole la funzione palpebrale anche l’equilibrio lacrimale.

Esiste una terapia risolutiva contro gli occhi che lacrimano?


Un trattamento veramente risolutivo non c’è ancora. Se c’è un restringimento dell’ingresso del canalino, si possono applicare valvoline dette “punctum plug”: si infilano a pressione nel puntino lacrimale ristretto, che in questo modo è dilatato facilitando il passaggio delle lacrime. Se non vi sono problemi di tolleranza, le valvoline possono essere piuttosto utili e  sono facilmente rimovibili.

 

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