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Erisipela: cause, sintomi e trattamento

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Definizione 

L’erisipela è un’infezione della cute e dei tessuti molli provocata di solito da germi Gram+, streptococchi β emolitici di gruppo A o, in forma grave, seppur molto meno frequentemente, da Staphylococcus aureus. Si riscontra nei soggetti sensibilizzati, caratterizzata da un’infiammazione cutanea delimitata da un gonfiore e da sintomi generali causate dalla tossiemia.

 

 

Epidemiologia

L’erisipela è ancora abbastanza frequente, anche se sono pochi gli studi di incidenza, specie a causa della non semplice diagnosi differenziale tra erisipela, cellulite e fascite necrotizzante; non vi sono in particolare dati epidemiologici italiani pubblicati. Oggi l’erisipela è presente soprattutto nella prima infanzia e negli anziani e si manifesta di solito in presenza di alcuni fattori favorenti, abbastanza bene identificati, di natura sistemico (obesità) o locale: edema e linfedema degli arti, pregressa chirurgia degli altri arti, pregressi episodi di erisipela , e più importante di tutti, l’intertrigine alle dita dei piedi.




Quali sono i sintomi dell’erisipela?

Dopo un periodo di incubazione di circa una settimana, la malattia esordisce bruscamente, con il quadro clinico di una sindrome settica; si hanno quindi:

  • Febbre elevata
  • Malessere
  • Astenia
  • Cefalea
  • Talvolta nausea e vomito.

A breve compare l’esantema; si tratta di una lesione rossastra, rilevata, margini dolenti, lucida, dolente ed edematosa. E’ più spesso presente al volto o, meno frequentemente agli arti inferiori; la lesione si estende rapidamente al volto (è tipico l’aspetto ad “ali di farfalla”) e talora sulla superficie della stessa possono comparire numerose piccole bolle, che vanno poi incontro rotture ed evoluzione in escara ( lesione cutanea caratterizzata dalla presenza di una crosta formata da siero, sangue o pus).

Prognosi

La prognosi dell’erisipela è di solito favorevole, con guarigione spontanea della lesione in 7-10 giorni.




Quali sono le complicanze dell’erisipela?

Una complicanza locale è rappresentata dalla formazione di flemmone, eventualmente ad evoluzione gangrenosa, mentre le complicanze sistemiche sono legate all’estensione e all’aggravamento del processo settico e infettivo, con rischio di infezione polmonare, meningea o endocardica, conseguente alla disseminazione ematogena dell’agente causale.

 

Diagnosi

La diagnosi di  erisipela è piuttosto facile già sulla scorta della presentazione clinica; si ha sempre un aumento degli indici della fase acuta nel sangue, mentre l’isolamento del germe della lesione cutanea è abbastanza difficile.

Come sicura l’erisipela?

I farmaci di prima scelta sono la penicillina G per via endovenosa e i suoi derivati semisintetici (ampicillina ed amoxicillina per via orale; nei pazienti allergici alle penicilline, un’alternativa terapeutica possibile è data da macrolidi (azitromicina e claritromicina), dalla tigeciclina, dai fluorochinolonicii, dalla daptomicina o  dalle cefalosporine. Nei casi a eziologia stafilococcica è preferibile una terapia per via endovenosa con oxacillina.




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