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Ipotensione arteriosa

Ipotensione arteriosa

Ipotensione


Che cos’è l’ipotensione arteriosa?

Per ipotensione arteriosa si intendono valori pressori al di sotto dei valori medi che si rilevano nella maggior parte dei soggetti apparentemente sani. Valori di pressione sanguigna al di sopra dei 140/90 mmHg comporta un rischio aumentato di contrarre le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare; per contro, il riscontro, in assenza di malattia associate, di valori pressori anche alquanto inferiori  a quelli sopracitati, ad esempio di una pressione sistolica intorno ai 100 mmHg non si accompagna, usualmente, ad alcun sintomo o conseguenza clinica rilevante, e appare invece correlata una maggiore spettanza di vita. Variazioni cospicue della pressione arteriosa, specie se repentine, sono peraltro responsabili di quadri clinici importanti, quali la sincope e lo shock.

E’ considerata normale una pressione arteriosa compresa tre 120-129 (sistolica) e 80-84 (diastolica)


Quali sono le cause dell’ipotensione arteriosa?

Dei fattori eziopatogenetici,i più rilevanti nel condizionare l’ ipotensione arteriosa sono rappresentati da:

  • Gittata cardiaca
  • Volume circolante
  • Resistenza periferiche

La riduzione della gittata cardiaca può essere determinata da varie cause:

  • Una riduzione della forza di contrazione del muscolo cardiaco, per diminuita efficienza del miocardio stesso: le affezioni cardiache in grado di provocare un tale effetto sono numerose, prima fra tutte, la cardiopatia ischemica nella sua manifestazione più importante, l’infarto massivo del miocardio.
  • Alterazioni del ritmo cardiaco, sia nel senso di  aumento eccessivo che più una riduzione a livello estremi della frequenza. Le tachicardie e le tachiaritmie al di sopra dei 200 battiti/min non consentono un adeguato e riempimento delle camere cardiache tra una contrazione e la successiva, per accorciamento della diastole, con conseguente riduzione della gittata cardiaca e, quindi della pressione arteriosa. Anche la frequenza cardiaca al di sotto di 35-40 battiti/min condizionano una caduta importante della gittata: quest’ultima è infatti data dal prodotto della gittata pulsatoria per la frequenza stessa.

Diminuzione della massa circolante la causa più evidente di riduzione della massa circolante è rappresentata dalle emorragie, sia interne che esterne. Esistono tuttavia numerose altre condizioni in grado di determinare una riduzione del volume plasmatico e, in particolare, la perdita di acqua o di sali, la quale può avvenire per via renale, gastroenterica,cutanea.

Riduzione delle resistenze periferiche. Il tono delle arteriole periferiche è sotto il controllo del sistema autonomo vegetativo. Quando un soggetto passa dalla posizione clinostatica a quella ortostatica, per motivi di gravità in un primo momento si ha un aumento della capacitanza delle vene degli arti inferiori e una riduzione del ritorno venoso al cuore.

In numerosi soggetti giovani, particolarmente di sesso femminile, esiste una tendenza ad avere valori di pressione costantemente bassi, tali pazienti possono lamentarne una certa sensazione di astenia, sonnolenza, facile stancabilità, più spiccati al mattino. Per contro, esistono soggetti in cui i fenomeni ipotensivi al passaggio alla stazione eretta, sono importanti e tali da condizionare vertigini e, in alcune occasioni, sincope.


Ipotensione ortostatica

Il disturbo può essere la conseguenza di alterazioni a carico del sistema autonomo vegetativo, sia centrale che periferico, ma più spesso si tratta di alterazioni di origine aterosclerotica, di placche ateromasiche a livello dell’arco aortico, le quali rendono i pressocettori largamente insensibili alle variazioni del flusso sanguigno. I pazienzi hanno generalmente età avanzata , sono più spesso uomini, in cui i disturbi tendono a divenire progressivamente più seri. Per contro, affezioni neurologiche e non, di diversa natura, tra le quali vanno incluse tutte quelle in grado di provocare, qualsiasi livello, un’ interruzione delle vie sinaptiche e deputate al controllo del tono vasomotore, possono manifestarsi a qualsiasi età, in questo caso le caratteristiche cliniche delle diverse sindromi indirizzano alla diagnosi della malattia di base. La somministrazione di sostanze farmacologiche può essere in grado di modulare le funzioni del sistema vegetativo ed essere responsabile di ipotensione ortostatica, con quadri spesso conclamati, fino allo stato di shock.



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